domenica 1 luglio 2012

MAKSUTOV SKYWATCHER 127/1500mm

Avvertendo la necessità di un telescopio leggero e trasportabile per fare osservazione e fotografia planetaria, ho ceduto in permuta il TS InED70/420mm carbon fiber ed ho preso il Maksutov 127/1500mm della Skywatcher: scelta obbilgata non solo per via del budget ma, anche e soprattutto, per la necessità di dover utilizzare la mia vecchia montatura Eq3.1.
Non lo avevo mai utilizzato nè visto in precedenza, ma le recensioni al riguardo erano più che ottimistiche: il cambio di configurazione, viste le mie esigenze, era inevitabile e, in tutta sincerità, credo di aver fatto una scelta più che azzeccata.

PRIME IMPRESSIONI
Il telescopio, nonostante le sue piccole dimensioni, si presenta ben realizzato: il suo peso è di circa 3,5Kg e la costruzione è molto robusta... la si avverte a pelle, tenendolo tra le mani. 
In dotazione ho ricevuto la borsa di trasporto, il red dot (tutto in plastica ma fa il suo dovere), un oculare Super 25mm (ciofeca), un oculare SP 10mm (ancor più ciofeca), il visual back da 1,25" con portaoculari da 1,25" (nota positiva: il portaoculari presenta la filettatura T2 per montare l'anello T2 Eos... quindi posso attaccarvi la canon 550 senza problemi) e, infine, il tappo copriobiettivo (in plastica ma ben fatto). Sulla parte inferiore del tubo ottico è attaccata, tramite due viti, una barra Vixen: sulla parte inferiore della barra Vixen, sono presenti 4 fori filettati per consentire l'attacco del telescopio ad un treppiede. 


La mia montatura non possiede l'attacco Vixen, ragion per cui (come gia avevo fatto per il 70ino), mi son fatto realizzare una particolare piastra in ferro che mi consente di collegare il telescopio sulla montatura:la piastra si compone di due parti unite da 4 viti da 8mm; al centro della piastra superiore è presente una lunga asola (10cm) attraverso cui inserisco 3 viti a passo fotografico che si avvitano nei fori della barra Vixen : il vantaggio dell'asola è quello di consentire lo slittamento del telescopio rendendo, così, più agevole il bilanciamento. Unico accorgimento, ho dovuto aggiungere 2,5kg di contrappesi alla barra contrappesi per bilanciare il tutto ( il peso del solo Mak era tale per cui la montatura era completamente sbilanciata sull'asse  polare).
La prima cosa che ho fatto, è stao valutare la collimazione dell'ottica: inserendo il chesire nel portaoculari, senza diagonale, ho notato una lieve scollimazione:


 Tuttavia, mi son riservato eseguire la collimazione  solo dopo aver eseguito uno star test: ... ed ho avuto ragione perchè, allo star-test, l'ottica è risultata ben collimata ( credo che il mio chesire non sia tanto preciso!!!!)
Il seeing non è stato molto clemente in questi giorni, per cui non ho potuto testare in modo efficace il valore di questo telescopio, ma ho fatto delle prove superficiali in terrestre giusto per valutare la bontà dello strumento e della dotazione: Il fuocheggiatore è bello pastoso e l'image shift non si avverte ( spero che sia così anche nelle riprese fotografiche);  i due oculari, sono buoni per un neofita che comincia ad osservare attraverso un telescopio; il red dot sebbene in plastica è ben fatto (soprattutto, mi piace il regolatore della intensità del punto luminoso - molto fluido) e lo trovo perfetto per questo strumento. Per quanto riguarda il diagonale, dico che non mi piace perchè di plastica: inoltre, provando gli oculari Hyperion, ho notato che la vite di restringimento del portaoculari del diagonale impedisce al barilotto dell'oculare di entrare completamente nel portaoculari stesso: questa cosa non mi va proprio giù.... diagonale da sostituire assolutamente!!!!
Ho provato la torretta TS : su questo tele, funziona benissimo senza l'ausilio di un estrattore di fuoco: almeno, il diagonale sembra reggerla adeguatamente...

Essendo fissato con l'autocostruzione, ho realizzato un paraluce con un tubo in PVC (25cm di lunghezza e 16cm di diametro) rivestito di vellutino autoadesivo intenamente e verniciato di nero opaco. Il paraluce è più largo del tubo, per cui ho provveduto a rivestire i primi 8cm della sua superficie interna con del velcro autoadesivo: il che consente al paraluce di rimanere femo anche allo zenit e di scorrere sul tubo senza provocare graffi




Siccome sono appassionato di osservazione, ma soprattutto di riprese solari, non ho esitato a munirmi di un foglio A4 di Astrosolar a densità 3,8 (uso fotografico) per il quale ho costruito una adeguata cella. 



Ho tentato di fare qualche ripresa del sole in condizioni di seeing appena sufficienti e devo dire che la differenza tra il foglio Astrosolar D5 e D3,8 è davvero impressionante. Laddove il D5 (anche con il dobson 12") mostra le macchie in maniera molto poco dettagliata e la granulazione a stento s'intravede, il D3,8 è stato in grado di mostrarmi le macchie con una risoluzione che non avevo mai visto con la mia neximage... la granulazione e le facolazioni , poi, saltano fuori in modo assolutamente vigoroso.
Non ho elaborato il filmato perchè, non avendo stazionato la montatura a dovere, mi risultava impossibile riprendere il Sole tenedolo fermo sul sensore: la scelta dell'astrosolar D3,8 per uso fotografico, dopo questa prova, la considero imprenscindibile per chi voglia dedicarsi alle riprese solari al fine di ottenere risultati soddisfacenti.

Aspetti negativi
Oculari in dotazione scarsi
Diagonale appena accettabile ( secondo me va sostituito con uno meccanicamente più valido)



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